“…Ma, quando niente sussiste d’un passato antico,
dopo la morte degli esseri,
dopo la distruzione delle cose,
soli, più tenui ma più vividi,
più immateriali,
più persistenti,
più fedeli,
l’odore e il sapore,
lungo tempo ancora perdurano,
come anime,
a ricordare,
ad attendere,
a sperare,
sopra la rovina di tutto il resto,
portando sulla loro stilla
quasi impalpabile,
senza vacillare,
l’immenso edificio del ricordo…”
(M. Proust)