Rose calpestava nel suo delirio
e il corpo bianco che amava.
Ad ogni lividura più mi prostravo,
oh singhiozzo invano di creatura.
Rose calpestava,
s’abbatteva il pugno
e folle lo sputo
sulla fronte che adorava.
Feroce il suo male
più di tutto il mio martirio.
Ma, or che son fuggita,
ch’io muoia,
muoia del suo male.
(Sibilla Aleramo)
Bel post, complimenti! 🙂
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grazie, anche se i veri complimenti andrebbero a chi queste parole le ha scritte, e ancor prima sentite dentro di sé! anyway, thanks again 🙂
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hehehehhe si è vero ma non potendo ringraziare quella persona ringrazio te 🙂 se ti va potremmo seguirci a vicenda 🙂
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Volentieri! 😉
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ottimo se mi posti il link ti seguo 🙂
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