“Io so che senza di me Dio non può vivere un momento;
Se io vengo distrutto anche lui deve rendere l’anima.”
[A. Silesius]
Ti supplico, Dio al quale molti peccatori pregano,
Dalle profondità del baratro oscuro dove il mio cuore è caduto,
Espulso dalla tua noiosa grazia fino agli abissi dell’inferno,
Ti invito a smettere di biasimare il mio opposto, anzi unico, stile di vita.
Per eoni sono sceso giù,
Fino a che non ho visto la terribile verità,
di cui l’uomo non dovrebbe sapere mai.
Io, degradato portatore della tua luce sacra,
A cui mai più mi inchinerò,
Mi rialzo per vendicarmi con l’oscurità,
E la rabbia dei dannati scorrerà.
Sono stato cacciato dal seguito dei tuoi deboli angeli,
Svelato solo ai pochi che mi hanno cercato.
Un ribelle io ero, raggiante il mio splendore lontano,
La mia saggezza illuminata dalla stella del mattino.
Oh Sciocchi conformisti in fuga precipitosa dalla battaglia,
Quando crolla la creazione è necessario costruire di nuovo!
E coi chiodi che trafiggono le mie mani crescerà su una menzogna.
Ma Tu sai che dei due quello onesto ero solo io.
(Libera traduzione di “Of nails and sinners” – Arcturus)