Ancora una volta
qualcuno mi oltrepassa –
sera d’autunno
C’ero soltanto.
C’ero. Intorno
cadeva la neve.
La prima lucciola,
perché te ne vai?
Sono Issa.
Vapori:
nella luce della luna
un inizio di primavera.
Nuvole di zanzare,
tutto sarebbe spoglio
senza di loro.
Ad ogni cancello
la primavera comincia
dal fango sui sandali.
Non piangete insetti;
gli amanti, persino le stelle,
devono separarsi.
O luna del monte,
illumina la via
al ladro dei fiori.
Solitudine:
dovunque guardo
vedo violette.
Ranocchietto ossuto,
non lasciarti sconfiggere!
Issa è qui, a incoraggiarti
Perle di rugiada:
in ognuna vedo
il mio villaggio.
(Kobayashi Issa)
La delicatezza dell’ effimero: sembra i Giapponesi siano maestri nel renderla così palpabile eppure tutt’altro che densa. Davvero splendida.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Concordo… per quanto meno organica di quanto un’occidentale possa immaginare, l’estetica giapponese si basa su concetti molto profondi e ricchi di sfaccettature, nonché ben radicati nella cultura e nella società, come mono no aware (物の哀れ), wabi-sabi (侘寂), shibusa (渋さ) e yūgen (幽玄), qui splendidamente condensati dal maestro haijin Issa. Grazie della visita!
"Mi piace"Piace a 1 persona