Non fatevi ingannare dal monicker, qui non si tratta di sludge metal (lett. “metal del fango”) inteso come fusione fra doom, stoner e southern, ma di slugs: LUMACHE! Questo infatti il tema portante del bizzarro duo inglese, al traguardo del terzo album con questo “Dim & Slimeridden Kingdoms”.
Risulta credo già del tutto evidente la volontà se non demenziale quantomeno ironica degli Slugdge, che infarciscono anche questo nuovo lavoro di giochi di parole e riferimenti più o meno palesi alla storia del metallo pesante (Immortal, Slayer, Nile, RATM), tratteggiando un mondo viscido di bave di lumaca e altrettanto scivoloso.
Come e più del precedente “Gastronomicon” (2014), il duo del Lancashire si diverte a dare ampio sfoggio di capacità compositive e interpretative, attraverso brani articolati e mutevoli, che vanno dal death tecnico (“The Chapter for Transforming into a Slug”) al thrash più dinamico (“Spore Ensemble”). Il risultato è un’avvincente e divertente cavalcata, aleatoriamente simile a un ipotetico mix di Mastodon, Pan.thy.monium, Necrophagist, Sarpanitum, in ordine decrescente di notorietà.
Piace l’attitudine genuinamente DIY degli Slugdge, così come l’evidente competenza tecnica ad essa sottesa, quale fondamentale precondizione a divertirsi e divertire con la propria musica, senza nessun’altra pretesa se non la gloria delle lumache. Idoli.
Ah, cacchio, ma son fighi! 😀
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Il giusto mix di capacità e demenzialità per rendere più interessante una ricetta altrimenti noiosa 😉
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