Caos profondo verde scuro
Corro bendato lungo questi sentieri.
Li conosco a memoria,
Conducono alle scogliere
A strapiombo sulle acque
Senza vita.
E queste sono le mie fondamenta:
Fredda pietra,
Formata solo da tempo e vento.
Invulnerabile.
Senza vita.
Ho desiderato ardentemente di essere tutt’uno con questo
Eppure, le acque chiamano il mio nome
Desidererei vedere
L’entità dietro questa voce,
Il volto di questa seduzione,
La bellezza del mio dolore.
Sono benedetto o maledetto dalla tua presenza?
Qual’è il mio crimine, qual’è il mio dovere?
Che sia questa vita la mia redenzione?
Dovrei pentirmi o procedere oltre?
Odio la mia carne
La sua dimensione avvelena la mia anima col dubbio.
Mi pone una domanda
L’essenza dell’io.
Schiavi sono in questo mondo
Coloro che cedono la libertà
Per le catene del Maestro.
Il lupo non è più libero.
Sciogli le catene e vieni a me.
Su questi mari,
In cui sono affogato così tante volte,
Disperdo le ceneri del destino.
Le mie fiamme hanno ancora fame.
E con il fuoco nel mio cuore
Saluterò le rive innanzi.
Sebbene non sappia che cosa brucerà.
Desiderio
Nella distanza
Sento le onde infrangersi sul solido terreno,
E in questo momento la cecità mi colpisce.
Donami la vista, cosicché io possa vedere
Ciò che mi aspetta più avanti.
Maledetti i miei occhi mortali
Periti nel reame della Morte.
Ascolta il mio richiamo
Ritorno alle scogliere
Che risplendono di forza,
Sebbene non abbia imparato niente
Brucio ancora con forza…
(Libera traduzione di “With strength I burn” – Emperor)
Inchino…l’Imperatore vive!
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