Se qui c’è la metà del mio cuore, dottore,
l’altra metà sta in Cina
nella lunga marcia verso il Fiume Giallo.
E poi ogni mattina, dottore,
ogni mattina all’alba
il mio cuore lo fucilano in Grecia.
E poi, quando i prigionieri cadono nel sonno
quando gli ultimi passi
si allontanano dall’infermeria
il mio cuore se ne va, dottore,
se ne va in una vecchia casa di legno, a Istanbul.
E poi sono 10 anni,dottore,
che non ho niente in mano
da offrire al mio popolo,
niente altro che una mela
una mela rossa, il mio cuore.
Per tutto questo, dottore,
e non per l’arteriosclerosi,
per la nicotina, per la prigione,
che ho questa Angina Pectoris.
Guardo la notte attraverso le sbarre
e malgrado tutti questi muri
che mi pesano sul petto
il mo cuore batte con la stella più lontana.
(Nazim Hikmet)
Ci son delle parole in cui ti ci ritrovi come fossero tue
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Esatto… il bello della poesia è proprio questo 🙂
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