Credo che la coscienza umana sia un tragico passo falso dell’evoluzione. Siamo troppo consapevoli di noi stessi. La natura ha creato un aspetto della natura separato da se stessa. Siamo creature che non dovrebbero esistere… per le leggi della natura. Siamo delle cose che si affannano nell’illusione di avere una coscienza. Questo incremento della reattività e delle esperienze sensoriali è programmato per darci l’assicurazione che ognuno di noi è importante, quando invece siamo tutti insignificanti. Credo che la cosa più onorevole per la nostra specie sia rifiutare la programmazione, smetterla di riprodurci, procedere mano nella mano verso l’estinzione… un’ultima mezzanotte in cui fratelli e sorelle rinunciano ad un trattamento iniquo… Io dico a me stesso che sono un testimone ma la risposta giusta è che sono stato programmato così e mi manca la disposizione al suicidio… è questo che intendo quando parlo del tempo e della morte e della futilità. Tutti incappiamo in quello che io chiamo la “trappola della vita”. Questa profonda certezza che le cose saranno diverse, che ti trasferirai in un’altra città… e conoscerai persone che ti saranno amiche per il resto della tua vita, che ti innamorerai e sarai realizzato. Vaffanculo alla realizzazione e alla risoluzione. Che si inculino quei due… cazzo di vasi vuoti che contengono questo mare di merda. La realizzazione non si raggiunge, non fino all’ultimo istante. E la risoluzione. No… No. No. Niente finisce davvero!