La sua anima di poeta ahimé era partita
Tra i suoni musicali e gotici di una sera
E meravigliosamente tra le sartie nere
Il sole inclinava la sua carena ingiallita.
Allora ero venuto nella mia malinconia
A vedere la spoglia di quest’uomo divino
A vedere la bellezza dove si forma come un repositorio
Il pensiero sublime scintillante e fiorito.
Gli organi del mare facevano un rumore di folla
Le funi rantolavano con un rumore d’onda
Tra le fiamme d’oro di ceri che piangevano.
E voci s’innalzavano dal velluto e dall’oro
Del grande vascello che processioni adornavano
Ai suoni dolcissimi emessi dai flauti della morte.
(Antonin Artaud)
L’ha ribloggato su World4Justice : NOW! Lobby Forum..
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Che piacere leggere alcune poesie! E come dev’essere stato bello per lui scriverla!
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