Mezzanotte suonò sopra il villaggio
nella placida piazza solitaria:
le ore sobbalzarono nell’aria
per la tacita notte senza raggio;
recava da lontano intanto il vento
come un tintinno garrulo d’argento,
e pel villaggio solitario errare
un trotto di cavalli si sentì.
La diligenza a dodici cavalli
arrivava con dodici signori,
e tutti, presto presto, venner fuori
con valige, con scatole, con scialli:
e il primo, un vecchio tremulo e bonario:
“Lode a Dio” esclamò “siamo in orario!”.
Era il trentun dicembre ed era l’ora
che l’anno vecchio, curvo, se ne va,
nel mare eterno dell’eternità
svanisce, si disperde, si scolora,
mentre vanno per ville e per tuguri
baci e abbracci, brindisi e auguri.
(Hans Christian Andersen)